3 Mani

Il “progetto 3 mani” nasce per favorire l’occupazione lavorativa come percorso essenziale per le persone diversamente abili.

Il progetto è pensato per dare una risposta concreta all’esigenza di occupazione di giovani e meno giovani disabili in cerca di una adeguato inserimento sul proprio territorio di residenza.

Il lavoro rappresenta per tutti noi un momento importante della completa realizzazione di se, lo stesso vale per le persone con disabilità, le quali però, non sempre ottengono una adeguata risposta dal tessuto sociale dove vivono, con una forte difficolta perciò, ad integrarsi con esso.

Nei casi per i quali il lavoro, così come viene inteso da tutti noi, non è ipotizzabile per la persona con disabilità, l’esperienza occupazionale lavorativa assume valenza riabilitativa di inclusione e di socializzazione.

Le proposte lavorative occupazionali del “progetto 3 mani” della Cooperativa Fare Futuro, saranno orientate in un ottica di attenzione alle persone con disabilità a partire dalla loro storia evolutiva ed educativa, senza strappi o scollamenti delle loro reali capacità e potenzialità.

Il lavoro consisterà nel prepararsi ad apprendere, mantenere e/o potenziare le abilità nel produrre all’interno di processi lavorativi a loro idonei, ma anche a sapersi relazionare con i “colleghi e le persone coinvolte nel sistema.

Il “progetto 3 mani” ruota attorno all’idea che ogni persona ha bisogno di essere e sentirsi utile, di avere un ruolo riconosciuto all’interno della società e famiglia.

 

Finalità del progetto

 

La progettazione di un laboratorio rivolto a persone disabili deve necessariamente far riferimento al sistema di valori attorno ai quali si contestualizza l’attività lavorativa, rivolgendosi all’indispensabile importanza dell’essere e sentirsi riconosciuti dagli altri.

  1. Il laboratorio rappresenta pertanto uno dei mezzi, quale strumento operativo, in un percorso finalizzato all’autorealizzazione.
  2. Condividere questo aspetto fondamentale significa riconoscere e cogliere la funzione di un processo formativo-educativo che, attraverso l’abilitazione e l’apprendimento di tipo lavorativo, pone quale elemento centrale il progetto per la persona e della sua famiglia.
  3. Le finalità affidate al “progetto 3 mani” per il miglioramento della qualità della vita della persona sono molteplici:
    1. Incentivare la logica dell’occupazione lavorativa della persona disabile
    2. Promuovere l’autoaffermazione e l’autostima delle persone disabili
    3. Incentivare l’inclusione delle persone disabili nelle reti naturali di socializzazione
    4. Offrire alle persone disabili la possibilità di spendere i propri apprendimenti nella vita quotidiana
    5. Promuovere la consapevolezza del ciclo produzione-vendita: coinvolgimento nella fase di vendita, oltre che nel ciclo produttivo e di riscontro economico in relazione alle capacità impiegate.
    6. Sviluppare le capacità di autocontrollo emotivo e di resistenza alla frustrazione in relazione alle diverse circostanze e richieste che il contesto propone.
    7. Favorire i rapporti di reciproca collaborazione tra associazioni di familiari e associazioni di volontariato
    8. Favorire la partecipazione attiva delle famiglie alla costruzione del progetto di vita soprattutto di quelle che fanno fatica a partecipare ad iniziative di tipo mutualistico.
    9. Individuare punti di incontro tra professionalità e creatività nella realizzazione di esperienze occupazionali innovative
    10. Potenziare la rete dei servizi e le connessioni al suo interno
    11. Sollevare le famiglie da impegni di sorveglianza, almeno per parte della giornata
    12. Favorire la costruzione di comunità accoglienti e educanti.

 

Laboratorio

 

Le attività svolte in laboratorio saranno molteplici, ma si partirà con il semplici lavorazioni dove le persone disabili saranno affiancate da operatori coordinate da un educatore.

Nello sviluppo del laboratorio saranno inserite persone normodotate per far si che il ragazzo disabile interagisca con un ambiente lavorativo comune a tutti noi.

Le lavorazioni potranno mantenersi semplici, ma diventare anche più complesse in base alle abilità acquisite. L’aspetto produttivo sarà poi a carico della persone normodotate sempre con un occhio di riguardo verso il ragazzo disabile inserito.

Le attività produttive possono riguardare: commesse di aziende esterne; coltivazioni di ortaggi, orticoltura; produzione di biscotti; servizi esterni da valutare.

 

Verifica

 

Si svolgeranno delle verifiche settimanale tra  il coordinamento per esplicitare le problematiche emerse e per lo sviluppo delle varie attività.